martedì 1 marzo 2016

LE CONVERSAZIONI SOLITARIE DI JOSIF BRODSKIJ



Un grande esule o cittadino del mondo che ha inseguito fino all'ultimo istante della sua vita il significato ultima della poesia , dialogando con alcune delle voci più significative del secolo breve, da Mandel'stam a Frost, passando per Achmatova e Auden. Josif Brodskij in questo bellissimo volume, Conversazioni, edito da Adelphi mette a nudo le sue teorie ,il suo afflato poetico e mistico, il suo amore incondizionato e totale verso Venezia. Non a caso in una delle sue riflessioni ha confessato "Se mi fosse concesso di reincarnarmi sotto un’altra forma, sceglierei di essere un gatto a Venezia. Persino un ratto, o qualsiasi altra cosa, purché a Venezia". Un grande individualista in grado di ritrovare l'umanità solo con se stesso, o con altri grandi geni solitari in un labirinto dove l'unico passe-partout e' il linguaggio. Uno splendido testamento che certifica l'urgenza di seguire, in questa vuota società oberata di immagini e notizie, il filo conduttore della poesia. Una ancora di salvezza nel mare profondo del linguaggio per un mestiere, quello del poeta che si porta dietro come un tatuaggio indelebile.


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